FESTA DEL TULIPANO

 

Nell’anno 1954 Vittorio Massimo Alessandroni insieme a Francesco Cioci e Costantino Zancolla lasciarono l’idea di una festa floreale. La proposta nasceva dall’intenzione di sfruttare, in maniera originale, la copiosa quantità di tulipani che periodicamente andava distrutta nei pressi delle piante teverine dove, alcuni coltivatori olandesi, per l’adatta posizione geografica del luogo, aveva creato immense culture per l’acclimatazione dei bulbi.

L’idea venne raccolta dalla Pro Loco, allora presieduta dal Dott. Franco Vanni, con grande interesse. Anche la cittadinanza non tardò ad esprimere tutto il suo entusiasmo e l’anno seguente, nel 1955, nasceva il primo "Festival del Tulipano" la più grande ed unica festa che altri paesi non hanno potuto imitarci. Per anni questo evento ha richiamato nel nostro paese una grande moltitudine

Di persone e portato il nome di Monterotondo sulle testate dei più autorevoli quotidiani della Capitale. Ogni anno, in concomitanza con la festa del Tulipano,Monterotondo si trasformava, così, agli occhi dell’Italia intera, in un piccolo angolo d’Olanda, e questo grazie alle persone che in quegli anni, costituirono la Pro Loco del nostro paese:….. Giulio Cavallini, Delfino Cavallini (Lu Papittu), Augusto Castellani (Lu Barone), Italo Di Lodovico (Idarello), Costante Bertonnè (Lu Francese), Ottaviano Feriani, Gino Moretti (Scaletta), Gino Betti (Digomone), Licinio Di Francescantonio, Frosi Clemente, Vittorio Palmioli, Vittorio Nobili e molti altri di cui mi scuso per non aver menzionato.

La coltura del tulipano, il fragile fiore che per la varietà delle sue specie e la vivacità e sfumatura dei suoi colori più di ogni altro rispondeva all’innato gusto cromatico degli olandesi, si affermò in Harem verso la metà del XVII secolo, epoca in cui l’Olanda aveva raggiunto una considerevole libertà prosperità economica.

Alcuni ani dopo la seconda guerra mondiale alcuni imprenditori olandesi, scelsero la piana del Tevere tra Monterotondo e Capena per iniziare una vasta coltura di tulipani.il clima particolarmente favorevole consente, infatti, la maturazione dei bulbi circa 20 giorni prima che in Olanda. I bulbi vengono quindi riportati in Olanda ove, messi a dimora, nelle serre, permettono di ottenere una fioritura dei meravigliosi e variopinti fiori.

Nel 1955 per la prima volta la Pro Loco di Monterotondo dette vita al festival del Tulipano, creando una manifestazione unica nel suo genere in tutta Italia.

Il Festival ha subito avuto un grande successo ed ha suscitato un coro unanime di consensi.

Già dopo le prime elezioni convenivano nella nostra città, in occasione del Festival, numerosissimi turisti italiani e stranieri; primi tra tutti, molti rappresentanti di ambasciate straniere a Roma ed esponenti del mondo della cultura, dell’arte e dello spettacolo: tra le altre, ci è gradito ricordare le presenze di Beniamino Gigli oltre che numerose autorità provinciali e di rappresentanti del governo.

Per avere un’idea dell’afflusso di turisti a Monterotondo in occasione del Festival, basti pensare che alla terza edizione si è verificato l’ingrasso in Monterotondo di oltre 2000 autovetture provenienti dalla via Salaria e dalla via Nomentana. La società Cruciali, che gestiva il servizio di linea tra Monterotondo e Roma, effettuò in quella circostanza oltre 150 corse con partenza continua ed ininterrotta.

La manifestazione ha contribuito, in modo determinante, allo sviluppo turistico della nostra cittadina favorendo il potenziamento delle attrezzature ricettive e permettendo a moltissimi di conoscere una località che l’ottimo clima, la favorevolissima posizione collinare e la vicinanza con la capitale rendono meta gradita di escursioni e di soggiorno. Ancora, notevole l’apporto che il Festival del Tulipano ha dato alla conoscenza dei genuini prodotti vinicoli eretini.

I numerosi produttori locali hanno infatti, con il Festival, l’occasione migliore per presentare ai consumatori i propri vini allestendo degli stando per la vendita e la degustazione degli stessi.

Appezzata anche la partecipazione di molte ditte nazionali che in occasioni delle varie edizioni del Festival hanno curato la realizzazioni di carri allegorici per reclamizzare i propri prodotti. Non si può non sottolineare che una delle regioni di una così grande affermazione della manifestazione in Italia è costituita proprio dal fiore che viene impiegato nell’addobbo dei carri. Un fiore estremamente delicato che pone seri problemi a quanti devono usarlo per realizzare il Festival. A differenza degli altri fiori che solitamente si impiegano nei festival floreali affermatisi in altre città italiane e straniere, il tulipano ha una vita limitatissima ( circa 2 giorni) ed una volta reciso deve essere conservato con cura in luoghi adatti. Né minori sono le difficoltà che si devono superare per la messa in opera del fiore. Tali difficoltà sono state brillantemente superate grazie alla maestria dei costruttori dei carri i quali unisco all’estro inventivo un considerevole livello tecnico raggiunto dopo anni di continue esperienze.

Quanto ai fiori basti pensare che per ogni carro si rende necessario l’impiego di circa 100.000 tulipani.